REGIONI IN STALLO SULLA NUOVA GIUNTA

Ultimi in Italia assieme alla Liguria: braccio diferro sugli assessori
LA CAMPANlA sarà probabilmente l'ultima Regione ad avere la sua giunta.

Fra le tredici andate al voto a marzo, solo due sono rimaste in questa condizione, la Campania per l'appunto e la Liguria.
Accomunate dallo stesso meccanismo capestro, uno Statuto che prevede che il presidente debba formare la giunta entro dieci giorni dalla prima seduta del Consiglio.
In Liguria Claudio Burlando andrà a questo appuntamento il 7 maggio, a Stefano Caldoro toccherà invece il 12. Comunque Caldoro ha manifestato l'intenzione di voler utilizzare un paio di quei dieci giorni, in sostanza nella speranza di chiudere entro la fine della prossima settimana.
Per adesso il presidente continua a dirsi affaccendato soprattutto sull'allarme conti. L'ha posto anche ieri altavolo di una riunione di maggioranza, alla quale erano invitati consiglieri eletti e segretari di partito, compreso quello del Pdl Nicola Cosentino.
«Abbiamo il serio problema di governare - ha detto Caldoro-. Far partire la macchina amministrativa dopo lo sforamento del patto di stabilità crea molti disagi».
Sicché, dopo aver avuto il placet per pagare gli stipendi alla Asl
Napoli 1 ( le buste paga arriveranno oggi, con valuta datata ieri ), Caldoro tornerà oggi a Roma, di nuovo per sapere dagli uffici di Giulio Tremonti se sono possibilile misure per derogare allo sforamento del patto di stabilità.
Qualcuno, vedi Antonio Bassolino, ha anche ipotizzato che fosse l'impasse politica sulla giunta ad aggirarsi dietro le quinte del tema dei conti in rosso. Fatto sta che i nodi devono ancora essere sciolti. Quello principale è la possibilità di far salire in giunta dei consiglieri eletti. Almeno quattro le avances in tal senso: Ermanno Russo, Pietro Diodato e Fulvio Martusciello dal Pdl, Pasquale Sommese dell'Udc. Corsa tanto ambita quanto effettuata con il freno a mano tirato: l'obbligo a dimettersi dall'aula comporta dei rischia pi lungo termine, in caso di futuri rimpasti. Ecco perché uno dei punti di cui si parla in queste ore è la possibilità di un accordo di ferro, che consenta di votare una modifica allo Statuto, tale da prevedere l'eventuale rientro in aula dei consiglieri una volta defenestrati dalla giunta.
Questo consentirebbe tranquillamente lo spostamento di Martusciello e Diodato. Mentre per Russo e Sommese c'è anche un'altra strada, la presidenza dell'aula. Nel Pdl in realtà si sta facendo largo l'ipotesi Sommese. Avrebbe due vantaggi. La prima è che la promozione di Russo e Martusciello ingiunta consentirebbe il ripescaggio in aula di altri due consiglieri non eletti: Gennaro Nocera e Luciano Scalzi sono già in posizione, in attesa del momento in cui Carfagna e Mussolini opteranno per Montecitorio, ma dietro scalpitano anchePasquale Giacobbe e Luciano Passariello. Il secondo vantaggio è che l'incarico a Sommese risulterebbe gradito anche a Roma a Pierferdinando Casini e così eviterebbe una nuovafrizione conl'Udc dopola questioneromana con la Polverini, che ha i tre seggi dedicati all'Udc ancora vuoti. Rimarrebbe Ciriaco De Mita: la candidaturadelnipote Giuseppea vice di Caldoro è ormai tramontata, da queste parti dovrebbe dunque uscire l'assessorato di presti- :4jjr - a j GOVERNATORI Sopra, Stefano Caldoro Sotto, Claudio Burlando ROBERTO FUCCILLO (, ,, r *** segretari Bassolino, presti:4jjr gio, la sanità o più probabilmente i trasporti. Peccato che entrambe le strade sembrano precluse: ladelega alla sanità rimarrà nella mani di Caldoro, almeno finché questi sarà anche commissario, come è già per la Polverini nel Lazio; dalle parti dei trasporti incrocia invece uno dei nomi pi quotati sul mercato, quello del preside di Ingegneria Edoardo Cosenza. Un altro problema in questo schema è Nicola Cosentino, che ha chiesto la presidenza dell'aula per il suo pupillo Paolo Romano.
Altra questione i problemi interni al Pdl, segnatamente degli ex An. Sulle spalle di Diodato, ad esempio, c'è il fiato di MarcelloTaglialatela, che potrebbe chiedere un assessorato proprio in contro- piede alla quasi promozione di Mara Carfagna a sindaco di Napoli. E ci sono poi i finiani docin difficoltà. Perdono quota ad esempio l'ex direttore dell'ufficio scolastico regionale Francesco Bottino e l'ex leader della opposizione, l'avellinese Franco D'Ercole. Curioso destino il suo: subentrà come leaderdell'opposizionealposto di Italo Bocchino quando questi si dimise, oralevicende diFini e Bocchino riducono al lumicino le sue possibilità di essere ripescato in giunta, anche se questo non significa affatto che al suo posto possa andare un'altra pretendente, quellaAntoniaRuggierola cui elezione è stata fortemente sponsorizzata da Berlusconi, fino al punto da soffiare il posto in aula a D'Ercole.
Tutto questo comunque alberga nelle stanze dei partiti. Mentre a Caldoro non dispiacerebbe affatto evitare del tutto che si apra il capitolo dei coosiglieri promossi. In realtà molti dovrebbero essere comunque i tecnici, a cominciare dal già citato Cosenza e da Mario Mustilli, che resta il pi accreditato per il delicato assessorato al bilancio. I problemi fra i partiti potrebbero anzi aiutarlo nel presentarsi il 13 in aula e annunciare che farà di testa sua, chi c'è c'è.
intanto oggi si riunisce anche il gruppo del Pd, presso la sede del partito. Ma la questione capo- gruppo è in alto mare, tanto che a via Orsini ci tengono a far sapere che non se ne parlerà. Il che non impedisce a Antonio Marciano, bassoliniano di ferro, di rilevare che «si deve porre al centro della discussione il come intendiamo la funzione di opposizione». E il compito che spetterebbe istituzionalmente a Enzo De Luca: si prepara un primo confronto propriosuquesto, selaleadershiptoccherà al candidato presidente o al gruppo consiliare, in cui De Luca non ha molti santi in paradiso. E il 10 maggio sarà a Napoli Pierluigi Bersani per la prima tappa di un suo tour d'ascolto in tutta Italia
fonte Rassegna stampa governo.it
Da "Repubblica Napoli" di martedì 4 maggio 2010
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