In novanta istituti scatta l'«allarme preside»

Leonardo Donofrio
Presidente IUniScuoLa



«Secondo gli insegnanti a settembre raddoppierà il numero di strutture senza un dirigente di ruolo»


da IL GIORNO MILANO ATTUALITA' sabato 20 MARZO 2010

di LUCA SALVI – MILANO – «NAVE SENZA NOCCHIERO in gran tempesta» è l’immagine dantesca che ben si potrebbe attribuire ad alcune scuole delle province di Milano e Monza, nel turbinio delle riforme (o riordini che dir si voglia) gelminiane. Oltre 50 di esse al momento hanno presidi reggenti, vale a dire condivisi con altri istituti quindi presenti una volta sì e quattro no alla settimana. Manca personale dirigente nella capitale economica italiana. A fine anno, secondo i dati forniti dal sindacato autonomo Iuniscuola, si dovrebbero aggiungere altri 38 posti nuovi di zecca, lasciati da presidi in età pensionabile. Saranno stabilite altre reggenze o finalmente ciascuna scuola avrà il suo “nocchiero”?

PER DI PIU', quest’anno in tre istituti comprensivi (vale a dire complessi di scuole in una stessa zona e di vario grado, dalla materna alla elementare alla media, coordinati da uno stesso funzionario scolastico) sono mancati all’improvviso proprio i dirigenti scolastici. Il motivo? Assurdamente burocratico. A dicembre i due presidi dei tre istituti in questione (due perché uno era anche reggente) hanno vinto un ricorso che avevano presentato nell'anno 2008 per ottenere l’assegnazione di un incarico giù in Campania.

«UNA MAMMA
La lista degli abilitati
in Lombardia
è ormai
esaurita da tempo»

Il ricorso l’hanno vinto con più di un anno di ritardo quando già avevano ottenuto un posto a Milano, tramite gli accordi interregionali tra gli uffici scolastici. Ma il trasferimento è stato effettuato subito il 7 febbraio , senza aspettare la fine dell’anno scolastico. Così tre istituti si sono scoperti senza guida: il Primo Levi di via Pistoia, in zona Forza Armate, il Pinin Carpi di via Cilea, in zona Bonola e l’Ascoli di via de Andreis, vicino a via Corsica. A gennaio la direzione scolastica regionale è intervenuta riuscendo in pochi giorni a saturare le falle. Ma, appunto, con altre reggenze. Anna, una mamma di uno studente dell’Istituto Ascoli puntualizza bene la situazione: «Un dirigente di un altro istituto – riferisce – sarà responsabile del nostro fino al 31 agosto. Dopo, non si sa: la lista dei presidi abilitati è esaurita da tempo in Lombardia». l’Istituto Ascoli da tempo è privo di un proprio dirigente: «Nel settembre 2007 è andato in pensione il preside – prosegue la madre – e abbiamo avuto un reggente per un anno. L’anno successivo è arrivata una dirigente neo nominata da Avellino. Da gennaio è stata trasferita in Campania». Una situazione che ha scontentato molti genitori».

ALL' «ASCOLI»
Tre dirigenti in tre anni
E non è
detto
che sia finta qui

Il problema delle mancate sostituzioni o delle eventuali deleghe a docenti interni parte dalle graduatorie dei dirigenti scolastici, esaurite da tempo. Nel 2006 è stato effettuato l’ultimo concorso. Secondo la legge, una nuova selezione si potrà avere solo quando in tutte le regioni saranno stati impiegati i presidi idonei ancora in graduatoria. Proprio per questo molti posti vacanti a Milano e Monza sono stati occupati da presidi che hanno accettato di spostarsi dal Meridione.

«Il TRASFERIMENTO o la carenza di dirigenti scolastici è grave – afferma Leonardo D'Onofrio, di Iuniscuola – perché i genitori si ritrovano senza una figura chiave con la quale confidarsi sull’educazione dei figli, capire le necessità della scuola, organizzare i viaggi durante l’anno. Le scuole milanesi senza presidi titolari sono il 10% e a fine anno saliranno al 20%.

Gli istituti superiori, poi, con la riforma e i nuovi indirizzi da vagliare, sono ancora più a rischio».

Per D'Onofrio sarebbe necessaria l’introduzione del preside elettivo, scelto dai docenti su un programma condiviso. Per Rodolfo Rossi, preside dell’Itis Giorgi, «servono altri concorsi ordinari per avere presidi più giovani, sui 40-45 anni. L’ultimo concorso era per titoli e esami e a vincerlo sono stati dirigenti vicini all’età pensionabile. Ci vorrebbe una riserva di presidi a disposizione e non si dovrebbero concedere troppe reggenze».

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