Calabria :Gestione dei fondi comunitari in Calabria

Candido e Federico (Radicali): “E’ ora che in Calabria si diano risposte sull’utilizzo illegale dei fondi europei individuando i responsabili, De Magistris ci stava provando”

“Poco più di un anno fa”, ricorda Giuseppe Candido “avevamo dichiarato che quelle dette dai pm Furleo e De Magistris alla trasmissione del 4 ottobre 2007 di Annozero e relative alle inchieste Why Not e Poseidone riguardanti la gestione dei fondi comunitari in Calabria erano verità scomode, ben conosciute in Calabria. Ci auguriamo, ora, che si faccia luce al più presto sui presunti illeciti compiuti da alcuni magistrati della Procura di Catanzaro per ostacolare e delegittimare l'attività di De Magistris vista anche la gravità eccezionale dei reati contestati: concorso in corruzione in atti giudiziari, abuso d'ufficio, favoreggiamento etc.”
Prosegue Valerio Federico “La critica ai metodi usati dalla Procura di Salerno con un’azione che è apparsa inutilmente spettacolare non deve far dimenticare un’evidenza: in Calabria dei fondi comunitari non si è mai fatto un uso utile, trasparente e in ultima analisi legale grazie alle connivenze tra cosche e politica e l’allontanamento di De Magistris non ha certo spianato la strada all’individuazione dei responsabili. Ci chiediamo se tutto questo possa essere stato possibile senza alcuna responsabilità di settori della magistratura. Nella piena tutela degli indagati si faccia chiarezza al più presto per evitare la "bancarotta" dello Stato di diritto in Calabria”.
Concludono Candido e Federico, membri del Comitato Nazionale di Radicali Italiani: “Non vorremmo che l’attenzione si allontani completamente dalle questioni dei quali politica e magistratura dovrebbero occuparsi in Calabria, auspichiamo che tutte le volte che si faranno opportuni richiami alla tutela di qualunque sospettato, o generici appelli alla severità ci si impegni a non tralasciare i problemi di questa regione: in Calabria è ancora una pratica consolidata lo scambio di voti, vi sono “famiglie” che sostituiscono lo Stato in moltissimi paesi, non vi è sviluppo economico legale, molti esercizi commerciali pagano il pizzo, è la regione della più grande organizzazione criminale d’Europa in continua crescita. Connivenze tra classe politica e 'ndrine sono state provate e documentate. Si apra un confronto politico su questi problemi irrisolti e si mettano nelle condizioni ideali i magistrati di lavorare senza condizionamenti”.

Giuseppe Candido, esponente dell’Associazione Radicale calabrese per la resistenza nonviolenta

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