Caivano sul dimensionamento delle scuole

Ancora un prezioso contributo sul ridimensionamento scolastico/NapoliNord



Ho letto la nota del PD di Caivano sul dimensionamento delle scuole e non intendo polemizzare con lo stesso. Non vorrei che l’attuale maggioranza traesse vantaggi da una polemica che, distraendo l’opinione pubblica, le permettesse di sfuggire alle gravi responsabilità di una gestione fallimentare e superficiale.Solo mi sarei aspettato da tale partito una più decisa e convinta difesa della riforma Berlinguer ed una altrettanto convinta condanna dei tagli della Gelmini. Infatti a Caivano come nel resto d’Italia si tratta di respingere la politica del governo Berlusconi che non vuole “dimensionare” le scuole per meglio farle rispondere ai bisogni di istruzione del territorio, ma ridimenionare l’offerta formativa della scuola pubblica impoverendola nei fini, nei mezzi, e negli scopi. Io rispetto il parere dei dirigenti scolastici di Caivano, ma continuo a ritenere che tale materia non dovesse essere affidata a loro senza l’indicazione di una linea da perseguir, ma al solo scopo di rendere le scuole di Caivano osservanti delle decisioni della Gelmini. Sono convinto che l’attuale maggioranza di centrodestra aveva ed ha il dovere di far conoscere ai cittadini di Caivano la propria politica scolastica senza nascondersi dietro il paravento del parere dei dirigenti scolastici. Bisogna dire a chiare lettere che i presidi sono chiamati a suggerire come “ridimensionare “il servizio pubblico e non a dire come migliorarlo o potenziarlo. Ciò naturalmente permette alla giunta di continuare a nascondersi su un problema importante e destinato ad incidere sul futoro dei nostri ragazzi. Non cogliere questo aspetto agevola l’opera della destra che ha deciso di smantellare lo stato sociale, non curarsi dei problemi dell’occupazione e giocare a rimpiattino con l’opinione pubblica.

Bisogna invece far capire che mettere insieme la Viviani e la Papa Giovanni significa tagliare posti di lavoro, avere una presidenza in meno, un solo ufficio di segreteria, meno collaboratori scolastici e meno docenti con classi più affollate, con una offerta formativa più povera e che marginalizza ulteriormente le zone periferiche servite da tali scuole. .
Questa è la politica dell’attuale governo che ha provocato la risposta decisa del mondo giovanile, delle famiglie e del mondo del lavoro.Scioperi e manifestazioni, che in verità hanno visto il PD in prima linea, continuano a caratterizzare l’attuale fase politica e non è un caso che Veltroni abbia annunciato una inziativa referendaria per battere la linea della Gelmini. Non capisco perché a Caivano invece si debba essere arrendevoli e non cogliere l’occasione per porre al centro dell’attenzione il problema scuola dicendo con forza che “le scuole non si tagliano” e che non si è disposti ad accettare la perdita di posti di lavoro e dire invece che si vogliono respingere tutti i tentativi di “ridimensionare” le scuole. Io sono sicuro che l’assessore alla provincia Angela Cortese, vecchia docente, militante e dirigente sindacale della CGIL SCUOLA, sarebbe estremamente sensibile ad una richiesta di deroga del comune di Caivano motivata dal fatto che mancano solo poche decine di alunni ai fatidici 500 alunni per la Viviani e la Papa Giovanni di scuole che operano in zone a rischio e a forte tasso di evasione dall’obbligo scolastico. Proprio per questo sono convinto che sarebbe opportuno porre un quesito in tal senso ai dirigenti scolstici e chiedere loro se ritengono utile o no operare per il recupero di quanti hanno evaso l’obbligo scolastico prima di suggerire come meglio far morire una scuola.
Io ricordo sempre l’inizio della “lettera ad una professoressa” di Don Milani” e penso che non si debba sparare nel mucchio quando si parla di scuola, ma continuare a discutere fini a quando non si trovi una soluzione che non mortifichi le speranze degli ultimi. Mi piace pensare che si voglia riflettere sulla necessità di non abbandonare a sè stesse le periferie e le nuove e vecchie povertà del nostro paese. Io ormai da tempo non faccio politica pur continuando a restare socialista per motivi di coerenza e di convinzioni ideali e non ho nessuna voglia di ripetere esperienze che ormai fanno parte del passato. Sono sicuro che Caivano abbia bisogno di nuove intelligenze e di nuovi protagonisti della vita pubblica per uscire dalla situazione in cui si trova e non credo che l’attuale maggioranza di centrodestra possa rispondere ai bisogni di cambiamento che sono vivi e presenti nel tessuto sociale del nostro paese. Non perchè le giunta Papaccioli sia ormai morente, o incapace di dare risposte ai bisognu dei caivanesi, ma perché è stata messa a nudo la sua proposta politica fatta di pressapochismo, furbate da cortile e mancanza di respiro politico. A Caivano serve un PD rinnovato e ringiovanito come sta facendo ma che deve crescere con idee chiare e con la voglia di cambiare quanto di sbagliato ha fatto nel recente passato. Io me lo auguro per Caivano e per il PD cui va il mio saluto caldo ed affettuoso

di Giuseppe Costantino lunedì 01 dicembre 2008

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