Delibera di approvazione del Piano Regionale di dimensionamento per la Regione Puglia


R E G I O N E P U G L I A
Deliberazione della Giunta Regionale
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO,DEI SAPERI DEI TALENTI SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO
N. 2596 del 23/12/2008

OGGETTO: Piano regionale di riordino della rete delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2009/2010

L’Assessore al Diritto allo studio (Pubblica Istruzione, Università, Beni Culturali, Musei, Archivi, Biblioteche, Ricerca Scientifica), sulla base dell'istruttoria espletata dall’Ufficio Coordinamento, Monitoraggio e Attuazione del Sistema dell’Istruzione e dal Dirigente del Servizio Diritto allo studio, riferisce quanto segue:

L’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, prevede la riorganizzazione dell’intero sistema scolastico, in funzione dell’autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche.

Il D.P.R. del 18 giugno 1998, n. 233, ha approvato il "Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche", a norma dell'art. 21 della L. n. 59/97 e, in particolare, all'art. 3 ha determinato iter, tempi di applicazione e attuazione del piano regionale di dimensionamento.


L’art. 138 del decreto legislativo 31 marzo1998, n° 112 ha delegato alle Regioni, fra le funzioni in materia di istruzione scolastica, “la programmazione, sul piano regionale, nei limiti delle disponibilità di risorse umane e finanziarie, della rete scolastica, sulla base dei piani provinciali, assicurando il coordinamento con la programmazione di cui alla lett. a)”.


L’art. 139 dello stesso decreto ha trasferito alle Province ed ai Comuni, a seguito di linee guida definite dalle Regioni, rispettivamente per l’istruzione secondaria superiore e per gli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti: “ a ) l’istituzione, l’aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in attuazione degli strumenti di programmazione; b) la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche”.


La legge regionale 11 dicembre 2000, n° 24 ha recepito le funzioni conferite, all’art. 25 lett. e), ha fornito ulteriori indicazioni in ordine alle procedure da seguire per l’esercizio della funzione ed al successivo art. 27, per quanto attiene i compiti attribuiti alle province, ha stabilito che le stesse formulino una “proposta” di piano di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche e che forniscano “assistenza tecnica e amministrativa ai Comuni compresi nel proprio territorio”.


Il riordino completo di tutte le istituzioni scolastiche statali è stato effettuato con l’adozione del Piano regionale di dimensionamento, approvato con deliberazione del Commissario ad acta 1 agosto 2000, n° 181 in attuazione del D.P.R. 18 giugno1998, n° 233.


La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 “Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione” riconosce alle Regioni una competenza concorrente e/o esclusiva nelle politiche educative e formative.


La legge 296 del 27 dicembre 2006 (Legge Finanziaria 2007) ed in particolare l’art. 1, comma 632, prevede la riorganizzazione dei Centri Territoriali Permanenti per l’educazione degli adulti, funzionanti presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti su base provinciale e articolati in reti territoriali, da svolgersi nell’ambito della competenza regionale di programmazione dell’offerta formativa e dell'organizzazione della rete scolastica.


La legge 244 del 24 dicembre 2007 concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge finanziaria 2008).


La legge 40 del 2 aprile 2007, di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7 ed, in particolare, l’art. 13 dello stesso, ricomprende nel sistema dell’istruzione secondaria superiore gli istituti tecnici e gli istituti professionali prevedendo inoltre, attraverso l’emanazione di uno o più regolamenti del Ministero della Pubblica Istruzione, la riduzione dei relativi indirizzi di studio ed il loro ammodernamento in termini di contenuti curriculari, non ancora emanati. Il comma 2 dello stesso articolo prevede la possibilità che fossero costituiti, in ambito provinciale o sub-provinciale, “poli tecnico-professionali” tra istituti tecnici e istituti professionali, con il fine di promuovere in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica e tecnica e di sostenere le misure per la crescita sociale, economica e produttiva del Paese.



L’art. 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 prevede, al comma 3, la predisposizione di un piano programmatico di interventi e misure finalizzati ad un più razionale utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili e ad una maggiore efficacia ed efficienza del sistema scolastico e, al comma 4, in attuazione del predetto piano e in relazione agli interventi e alle misure annuali ivi individuati, l’adozione di uno o più regolamenti ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Il precitato art. 64, nel caso di chiusura di istituti scolastici aventi sede nei piccoli Comuni, precisa che possono essere previste specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti.


Con l’Atto di indirizzo per la programmazione della rete scolastica, approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 1739 del 23 settembre 2008, è stato avviato il processo di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche autonome, volto a garantire l’irrinunciabile diritto all’istruzione per tutti, dai capoluoghi di provincia ai piccoli comuni montani.


Atteso che il piano di dimensionamento, finalizzato al conseguimento degli obiettivi attraverso la puntuale messa in opera degli interventi, nel rispetto della normazione nazionale e comunitaria, sarà pienamente attuato, a partire dell’a.s. 2010/2011, frutto di un confronto tra Regioni e Governo, nel rispetto della leale collaborazione.


Considerato che il posticipare di un anno la definizione della dimensione ottimale di ciascuna istituzione scolastica è dato dalla mancanza di piani di fattibilità perché fossero valutati sotto i profili organizzativi, didattici e non ultimo occupazionali, oltre che dalla mancanza di criteri certi in relazione al quadro normativo nazionale che è ancora in via di definizione e, pertanto, incerto nella sua applicazione. E’ ancora in esame lo schema di regolamento concernente le norme per la riorganizzazione della rete scolastica, da approvare in seno alla Conferenza Stato-Regioni.


Valutato che ciò consentirà di continuare e rafforzare il percorso partecipativo e solidale intrapreso con il territorio, il dialogo ed il raffronto con gli enti locali, le istituzioni, le parti sociali per giungere a soluzioni condivise. Le opportunità di interazione e negoziazione, l’individuazione degli ambiti territoriali funzionali ad una offerta formativa diversificata, il tener da conto le specificità territoriali di ciascun sede scolastica e la rilevazione delle criticità, quali le distanze e i tempi di percorrenza delle stesse.



Avvertita l’esigenza di procedere, anche in questa fase di transizione, all’approvazione del piano della rete scolastica per l’anno scolastico 2009/2010, si ritiene essenziale limitarne l’intervento, considerata l’opportunità di rispettare il contingente complessivo di posti di organico delle scuole, autorizzando solo le richieste condivise da tutti i soggetti coinvolti e coniugabili alle esigenze del territorio.



Ritenuto, inoltre, che nella nostra Regione l’esistenza delle 926 istituzioni scolastiche il rapporto medio alunni/scuola è pari a 709, in linea con la media standard di 500-900 alunni per scuola, che abbiamo un notevole numero di scuole sovradimensionate e che una parte di scuole sottodimensionate si trovano su territori montani disagiati e/o in quartieri degradati, socialmente deprivati e nei quali la scuola è l’unica presenza contro la devianza e la dispersione scolastica



Le Amministrazioni Provinciali, previo incontri con i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale, dei sindacati della scuola, dei dirigenti scolastici e dei sindaci interessati al piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, hanno presentato la proposta di riorganizzazione della rete provinciale scolastica per l’anno 2009/2010, comprensiva delle proposte dei Comuni, approvata dalle rispettive Giunte con i sottoindicati provvedimenti:

- Provincia di Bari con deliberazione n° 275 del 10.12.2008;

- Provincia di Brindisi con deliberazione n° 326 del 25.11.2008;

- Provincia di Foggia con deliberazione n° 454 dell’14.11.2008;

- Provincia di Lecce con deliberazione n° 346 del 13.11.2008;

- Provincia di Taranto con deliberazione n° 263 del 25.11.2008.



In merito ai suddetti provvedimenti delle Amministrazioni Provinciali è stato acquisito il parere dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.



In base a quanto rilevato è stato formulato il Piano di riordino della rete delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2009/10, concernenti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado e le scuole secondarie di 2° grado, rispettivamente riportate negli allegati “A” e“B”, che viene sottoposto all’attenzione della Giunta Regionale.



Si precisa che il Ministero della Pubblica Istruzione ha stabilito la data del 31.12.2008 quale termine ultimo per apportare le modifiche all’anagrafe delle scuole (nuovi codici meccanografici, ecc..), al fine di garantire al personale l’esercizio del diritto di mobilità verso le nuove istituzioni.



“Copertura finanziaria ai sensi della L.R. n° 28/2001 e successive modificazioni ed integrazioni”


La presente deliberazione non comporta implicazioni di natura finanziaria sia di entrata che di spesa e dalla stessa non deriva alcun onere a carico del bilancio regionale.



Sulla base delle risultanze istruttorie illustrate, l’Assessore relatore propone l’adozione del conseguente atto finale che rientra nelle competenze della Giunta Regionale ai sensi della L.R. n. 7/97 art. 4 comma 4, lett. d) ed f).


LA G I U N T A


Udita la relazione e la conseguente proposta dell’Assessore;

Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente provvedimento dal Dirigente f.f. dell’Ufficio Coordinamento Monitoraggio ed Attuazione del Sistema dell’Istruzione e dal Dirigente del Servizio Diritto allo studio, che ne attestano la conformità alla legislazione vigente;


A voti unanimi espressi nei modi di legge;


D E L I B E R A


-di approvare il Piano Regionale di riordino della rete delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2009/2010, come si evince dai prospetti allegati “A” e “B”, parti integranti e sostanziali della presente deliberazione;

- di dare atto che, in virtù delle decisioni assunte e contenute nei prospetti, in allegato, il numero delle istituzioni scolastiche autonome su base regionale rimane fissato a 926;

- di dare atto che l’effettivo funzionamento delle nuove sezioni associate o nuove istituzioni scolastiche, è subordinato alla formale assunzione degli oneri da parte degli Enti Locali competenti ai sensi della Legge n. 23/96;

- di demandare al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia l’adozione dei provvedimenti necessari per dare attuazione al Piano regionale approvato con il presente provvedimento;

- di pubblicare il presente provvedimento sul BURP.

ILSEGRETARIO IL PRESIDENTE


I sottoscritti attestano che il procedimento istruttorio loro affidato è stato espletato nel rispetto della vigente normativa regionale, nazionale e comunitaria e che il presente schema di provvedimento, dagli stessi predisposto ai fini dell’adozione dell’atto finale da parte della Giunta Regionale, è conforme alle risultanze istruttorie.

Il Dirigente f.f. dell’Ufficio

Coordinamento monitoraggio e attuazione del sistema dell’istruzione (dott.ssa Adele Stifani)________________


Il Dirigente del Servizio: (dott. Crescenzo Marino) _____________________



Il sottoscritto direttore di area non ravvisa/ravvisa la necessità di esprimere sulla proposta di delibera le seguenti osservazioni ai sensi del combinato disposto degli artt.15 e 16 del DPGR n.161/2008:______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


Il Direttore dell’Area“Politiche per la promozione del territorio,

dei saperi e dei talenti” (dott. Francesco Palumbo) _____________________________




L’Assessore proponente (dott. Domenico Lomelo) _____________________________

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