IUniScuola, agitazione fra gli ex insegnanti

PENSIONATI, CRESCONO SOLO LE TRATTENUTE
Molti ex docenti non vogliono partecipare al fondo creditizio dell’Inpdap Brutte sorprese per i pensionati della scuola. Hanno trovato trattenute inattese LA PROTESTA No al silenzio assenso. Adesione volontaria anche per chi è ancora in servizio
(di Giorgio Guaiti) MILANO - GIÀ PRENDIAMO quello che prendiamo di pensione, poi ci troviamo anche con nuove trattenute, che dovrebbero essere un versamento volontario e invece scattano automaticamente se noi non mettiamo per iscritto la nostra opposizione…».Pensionati della scuola e di altre amministrazioni pubbliche. Migliaia fra insegnanti, bidelli, impiegati, accomunati soltanto dall’iscrizione al medesimo ente previdenziale: l’Inpdap, Istituto nazionale di previdenza dipendenti dell’Amministrazione pubblica. Pensionati che protestano. Dal prossimo l novembre sulle loro pensioni (lorde) verrà applicata una trattenuta dello 0,15 per cento da destinare alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’Inpdap. Obiettivo: la partecipazione a un fondo al quale pensionati e lavoratori in servizio potranno accedere per chiedere prestiti e mutui. L’INNOVAZIONE arriva in applicazione di un decreto ministeriale dello scorso marzo che prevede il medesimo meccanismo anche per i lavoratori in servizio. Due le differenze di trattamento fra pensionati e lavoratori in attività. L’ammontare della trattenuta: lo 0,15 per cento per i pensionati e lo 0,35 per cento per i lavoratori in servizio, e, soprattutto, le modalità di adesione. Per i lavoratori in attività, infatti, il versamento mensile è considerato obbligatorio, per i pensionati è invece condizionato dal silenzio-assenso. IN ALTRE PAROLE; i pensionati che non vogliono aderire al fondo possono farlo facendo pervenire all’Inpdap una dichiarazione di non adesione entro il 31 ottobre. Una formula che in molti hanno però considerata equivoca. «L’innovazione - dicono i pensionati contrari all’adesione - non è stata pubblicizzata. Ci sono anziani ex dipendenti dello Stato che non ne hanno mai sentito parlare e che non hanno la minima idea di come fare ad opporsi. E, in ogni caso, una iniziativa del genere dovrebbe svilupparsi su base volontaria. Il pensionato dovrebbe scrivere a chiare lettere che vuole aderire alle prestazioni creditizie, non il contrario». E di questo parere è anche lo lUniScuola, sindacato autonomo che sta raccogliendo le proteste di ex deocenti ed ex dipendenti della pubblica amministrazione. «Il punto fondamentale - dice Leonardo Donofrio, dirigente dell’organizzazione sindacale – è che l’adesione deve essere volontaria. E questo deve valere anche per il personale ancora in servizio». «Il caso dei pensionati - aggiunge - è poi particolarmente grave. Molti pensionati dal 2006 ci hanno scritto rilevando che con il nuovo contratto prenderanno si e no 100 euro di arretrati e che 30 o 35 se ne andranno in un fondo non richiesto. Ci sono pensionati ultraottantenni, che hanno sicuramente bisogno di quei pochi euro in più e non pensano certo a comprare casa o a cambiare la macchina con un prestito dell’Inpdap». «E POI - conclude - secondo me l’Inpdap deve occuparsi di pensioni, non di credito, di prestiti e di mutui. L’impressione è che anche questa sia una manovra per fare cassa, per portare a casa denaro utile per pagare le pensioni. Ad ogni modo noi come sindacato sosteniamo i pensionati che si oppongono alla trattenuta, ma non solo loro: anche i dipendenti in servizio, che in base al decreto si vedranno applicare comunque la trattenuta. Anche loro possono cominciare a far pervenire all’Inpdap la loro non adesione e, in seguito, a trattenuta avvenuta, potranno presentare ricorso». «Per ora però - ricorda Donofrio - il diritto di “non adesione”~~ e riservato ai pensionati, che potranno indirizzare alla sede provinciale Inpdap di competenza un breve messaggio del tipo: “Oggetto: Decreto Ministeriale 7 marzo 2007, n.45. Volontà contraria all’iscrizione alle prestazioni creditizie”».

Sab, 20 Ott 2007

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